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In viaggio per il

“Camino de Santiago de Compostela”

dal 3-7-2010 al 13-7-2010

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Tappe del ritorno

(seguito alle tappe sul cammino dalla 5° alla 8°)

9° tappa: da Santiago a La Coruña

11-7-2010, domenica

La mattina di domenica si torna verso la cattedrale di S. Giacomo.
Sul retro dell’abside vi è la porta santa e si sta formando la coda. Fortunatamente questo è un anno santo, perché la festa di S. Giacomo, il 25 luglio, cade in domenica e per tale motivo la “Porta santa” è aperta al pubblico.

Ci aggiungiamo alla coda e dopo un po’ riusciamo ad entrare in chiesa. La fila si fa per dar seguito alla tradizione che vuole che i pellegrini, in segno di ringraziamento per l’avvenuto pellegrinaggio, salgano una scaletta sino ad abbracciare, da dietro, il busto dorato di S. Giacomo. Cosa che tutti facciamo.
Dopo questo rito si scende dal lato opposto nella cripta ove è conservata l’urna d’argento con le spoglie del santo.
Usciti dalla chiesa (da quel lato la via d’uscita è obbligatoria) ci si ritrova nella piazza principale. Ormai la gente arriva a folti gruppi. Per rientrare in chiesa dall’unica porta accessibile, si deve fare una lunga coda e passare il controllo della polizia. Riesco a intrufolarmi in un gruppo di spagnoli. Entro in una chiesa stracolma di gente.
Sento la necessità di fermarmi in raccoglimento per un po’ prima di ripartire.
Così mi ritiro in una cappella laterale ove è possibile stare senza il disturbo dei turisti che turbinano nel tempio. Alla fine esco, raggiungo il mio amico che mi attendeva in piazza, e ci avviamo alla macchina.

Ecco, ora si ritorna verso casa, ma la strada è ancora lunga.
L’idea è quella di percorrere tutta la costa settentrionale della Spagna, toccando
La Coruña, poi Oviedo e quindi poter rientrare in Francia verso Biarritz e puntare a Pau. Fermarsi successivmente a Lourdes e finalmente rientrare quanto prima.

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Si parte per La Coruña o A Coruña come dicono i galiziani. Il viaggio è tranquillo anche per il poco traffico della domenica. Andiamo verso Capo Finisterre, un lembo di terra estremo fra le rias galiziane. Si arriva nelle vicinanze di Corcubion che inizia a salire dal mare la nebbia. Che guaio! Ci si ferma in uno spiazzo erboso a mangiare. L’area è attrezzata per i turisti di passaggio come noi; vi è anche un segnale turistico ove facciamo una foto ricordo.
dsc05207Ci portiamo sulla punta del capo sino al faro nella speranza che la nebbia si diradi nel frattempo. Ma inutilmente tento di fare foto verso il mare, l’oceano proprio non si vede, lo si sente. Peccato!
Un’occasione irripetibile andata delusa. Forse sarà per un’altra volta. Chissà.
Dopo le solite foto ricordo riprendiamo il viaggio puntando direttamente a La Coruña ove arriviamo nel tardo pomeriggio.

dsc05231La città è un porto importante ed è la capitale storica della Galizia. Ha molti alti palazzi e case bianche. Al centro strette vie molto animate.
Nella città vecchia capitiamo, quasi per caso, alla chiesa di S. Maria del Campo, con portale e abside romanico-gotici. Entriamo per assistere a parte della messa. La sera poi è particolare in quanto vi è la finale della coppa del mondo di calcio tra la squadra spagnola e quella olandese.
Non vi dico il tifo della gente del luogo che si assiepa nella piazza centrale,
Plaza de Maria Pita, a vedere il maxi schermo. Così tutti i ristoranti sono gremiti di persone con maglie e bandiere nazionali, inchiodati davanti ai televisori. Alla fine la partita è vinta dalla Spagna, la prima coppa mondiale della sua storia, e ciò provoca lunghi caroselli di auto schiamazzanti nella notte.

10° tappa: da La Coruña a Oviedo

12-7-2010, lunedì

A La Coruña la mattina è sotto un cielo in parte nuvoloso. Tira dall’oceano un’aria fresca che ti sveglia di colpo, ma si sta bene.
dsc05249Prima di lasciare la città si va a vedere il grande faro che si trova nell’estrema punta della penisola. E’ la torre d’Ercole, un faro che ha origini romane e che è stato sistemato nel Settecento. L’area in cui si trova ha anche delle calette con spiaggia e barche ed è una zona di rispetto ampia con spazi verdi e passeggiate, una specie di grande parco pubblico ben tenuto. La torre si erge solitaria e imponente; è veramente una bella costruzione e da lì si domina il mare per un lungo tratto di costa. Dopo le solite foto si parte per Oviedo.

coruna_oviedoPercorriamo la superstrada che da La Coruña va verso Lugo, ma viriamo poi verso Vilalba e Mondonedo tornando verso la costa atlantica. Si percorrono le strade della Galizia per poi entrare nelle Asturie.
E’ interessante vedere sovente presso le case dei particolari edifici che sono dei “granai”, comuni in queste terre. Li chiamano “horreos” e servivano, nel passato, come dispense e magazzini. Solitamente sono di pietra, a pianta quadrangolare che poggia su colonnine sovrastate da larghi sassi piatti e tondi, messi per impedire ai roditori di penetrare. Lungo la strada si fa tappa a Mondonedo, un paesino con una sorprendente piazza centrale e una bella chiesa romanico-gotica che ha un interessante ciclo di pitture medievali. Qui si fa la spesa di provviste. Più avanti ci fermiamo a mangiare la nostra frutta in dsc05289una bella area di servizio che si trova a Ribadeo, dopo un lungo ponte che scavalca la ria de Ribadeo, quel tipo di profonde insenature tipiche della costa galiziana. La giornata si è fatta bella con cielo blu e sole. Si viaggia alternando la strada nazionale che corre parallela alla costa, con la superstrada che è di poco all’interno.

dsc05296Si giunge a Oviedo, capitale delle Asturie, nel tardo pomeriggio. Dopo la solita ricerca dell’hostal e del parcheggio, riusciamo a fermarci per una pausa. Quindi si esce a vedere la città.
Oviedo è una bella città con ampie strade e bei palazzi fine ottocento. E’ adagiata in una piana ai piedi dei Monti Cantabrici. Per andare in centro, nella città vecchia, si va senza difficoltà. Nelle aree pedonali o nelle piazzette è facile trovare a livello stradale delle statue di bronzo messe come arredo urbano. Una bella idea di abbellimento dsc05297cittadino. La cattedrale è un magnifico gotico fiorito con portico a tre arcate. Riesco a fotografare solo l’esterno perché dentro non si può. Ha belle vetrate a colori. Molto interessante è la “camara santa” ove sono raccolte opere preziose dell’arte cristiana che si trovano in una cappelletta in cui si vedono delle colonne binate con addossate le 12 statue degli apostoli. Si tratta di originali opere di scultura romanica del XII sec. uniche nel loro genere.
Si visita poi il museo della cattedrale e quindi il chiostro. Un bel complesso. All’imbrunire le chiese e i palazzi assumono colori e dsc05309luci particolari.

La sera si finisce nella strada delle sidrerie, la Calle Gascona, dove ceniamo e beviamo sidro, vino di mele, servito dai camerieri che te lo versano alla loro maniera: lo fanno cadere dall’alto nel bicchiere.
E’ tutto un rito ad uso del turista.
Così terminiamo la giornata.

11° tappa: da Oviedo a Santander, Biarritz, Pau (Francia)

13-7-2010, martedì

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E’ una giornata dedicata ad un veloce rientro. Si corre lungo la strada che costeggia la costa atlantica, detta Costa Verde. Verso l’interno sembrano spuntare le cime dei “Picos de Europa“. L’unica fermata è prima di Santander. A Torrelavega si devia per Santillana nelle cui vicinanze si trovano le grotte di Altamira. La vera grotta non è più visitabile dai turisti, ma esiste il museo di Altamira. Si tratta di un complesso, per altro molto visitato da turisti e scolaresche, nel quale è stata riproposta una riproduzione di parte della grotta con copie dei dipinti parietali più noti.
E’ la “neocueva”. Si tratta comunque di un originale itinerario nel passato remoto di queste terre. Inoltre un vero e proprio museo ripercorre tutta la narrazione dell’evoluzione dell’uomo dalle origini alla preistoria. Molto interessante!

dsc05324Si riprende il viaggio in direzione di Santander. Superata la città facciamo una sosta al paese di Castro Urdiales, un bel centro marino di vacanze. Dal porticciolo abbiamo modo di ammirare il castello e la chiesa che lo domina, imponente.
Proseguiamo poi nel pomeriggio per Bilbao, Donostia S. Sebastian, Irun, confine con la Francia.
Si pensava in un primo momento di fare tappa a Biarritz, ma poi strada facendo dsc05327abbiamo prolungato sino a Pau, dove arriviamo verso le 7 di sera. Trovato un decoroso albergo ci dirigiamo in centro per una veloce visita.
A Pau si respira aria di Francia per quegli edifici bianco panna dai tetti neri con mansarde; vi è un bel castello tipicamente francese che domina dall’alto il Gave de Pau, il fiume locale.

dsc05338Facciamo una breve visita al castello, o meglio al suo cortile interno dalle belle finestre con decorazioni rinascimentali e dalla terrazza ammiriamo il giardino e il paese. Proprio di fronte al castello vi è un ristorante dove ci fermiamo a cena. Verso sera le pareti del castello sono illuminate da giochi di luce, assai originali.
Così si chiude questa giornata.

12° tappa: da Pau a Lourdes, Tolosa, Narbona, Montpellier (Francia)

14-7-2010, mercoledì

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dsc05351La mattina, dopo una buona colazione, ci dirigiamo secondo programma a Lourdes.
La località si trova a poco più di 30 km da Pau. Vi giungiamo verso le 9.
Il 14 luglio ricorre la presa della Bastiglia e l’inizio della Rivoluzione Francese, quindi è la ricorrenza della grande festa nazionale di Francia. Come sempre Lourdes accoglie migliaia di persone, fra cui molti malati che sono accompagnati alla chiesa per la messa. L’aula per il rito è sotterranea e molto capiente. Diversi sacerdoti officiano la messa e molte preghiere e letture sono ripetute in più lingue. Vi sono inoltre molte parti cantate. Si apre davanti a noi la grande Esplanade, la spianata o grande area che precede la basilica sui cui fianchi vi è la grotta delle apparizioni e le piscine ove vengono immersi gli ammalati, tutti con la segreta speranza di una guarigione miracolosa, cosa che talvolta è accaduto.
dsc05364Alla fine ci rechiamo alla grotta ove è raccolta parecchia folla. Una lunga fila si prepara ad entrare nella grotta in cui si passa per un veloce gesto di preghiera e di saluto alla Vergine. Io mi trattengo all’esterno ove ci si può sedere di fronte alla grotta. Qui mi raccolgo in silenzio a meditare e pregare. Il clima è comunque molto raccolto, nonostante il continuo via vai della gente.

dsc05373Ci rechiamo poi a visitare la basilica che si presenta in uno stile ibrido, gotico e bizantino insieme. Dall’alto della rampa di ammirano le guglie e la cupola che sovrastano la chiesa. Sull’altro lato lo sguardo domina la spianata e il paese sullo sfondo.
Dentro la chiesa è ricca di mosaici e di ricordi di personalità che, nel tempo, vi sono passate. Scesi alla spianata si incontrano i gruppi più eterogenei di fedeli da tutto il mondo.
Solo fuori dalla spianata la cittadina assume l’aspetto di un vero e proprio mercato di oggetti religiosi e di altro.
Ci tenevo a vedere questo posto di spiritualità ove la fede si accompagna alla speranza di molti sofferenti. Volevamo visitare la casa di Bernadette, ma è festa e tutto è chiuso. L’ultima foto ricordo e si parte.

Lasciamo Lourdes per dirigerci verso Tarbes e quindi Tolosa. Durante il viaggio ci si ferma solo per un breve spuntino a base di frutta in un’area di servizio. Quindi si dsc05388viaggia sparati sull’autostrada in direzione di Narbona e poi di Montpellier dove arriviamo verso le 7,30. Un giro in una grande piazza del centro molto animata e pavesata dalle bandiere, essendo festa nazionale.
A Montpellier, come in altre città della Francia, sono stati ripristinati i tram, linee moderne su rotaie che servono tutto il centro cittadino da cui tengono fuori le automobili e il traffico. Dopo la cena ci tratteniamo per un po’ nella piazza centrale che è tutta illuminata così come lo sono i palazzi intorno, quindi si torna in albergo per il riposo.

13° tappa: da Montpellier (Francia) a Novara (Italia)

15-7-2010, giovedì

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Lasciamo l’albergo verso le 9 del mattino. L’idea è di recarci ad Aigues Mortes. Percorriamo le strade locali della bassa Camargue e giungiamo a questo piccolo centro abbastanza presto.

dsc05408Aigues Mortes è un centro medievale con mura e una grande torre, la Torre Costanza, che è appena staccata dalla cinta muraria. Il centro è anche prossimo ai canali che portano i battelli nelle acque della Camargue.
Da Aigues Mortes partirono alcune crociate guidate da Luigi IX re di Francia, fatto poi santo.
Il giro delle mura è interessante e più ancora lo è la chiesa antica posta al centro. La nudità degli interni evidenziata dal colore della pietra fa risaltare la severa spiritualità del tempo.
dsc05407Per il resto il centro è ricco di bar e negozi al servizio di un turismo che tutto trasforma e deprime. Lasciamo Aigues Mortes diretti ad Arles attraversando tutta la Camargue. Lungo la strada troviamo cavalli in completa libertà, ma anche tori, poichè in questa parte di Francia si pratica la tauromachia.

Giunti ad Arles si riprende l’autostrada per volare verso Cannes lasciandoci alle spalle Aix-en-Provence. In prossimità di Cannes si decide di fare un’ultima deviazione; così giriamo verso le colline all’interno sino a raggiungere Grasse, la capitale dei profumi.

In effetti a Grasse, camminando per le strade della cittadina è facile imbattersi in negozi ove avviene la vendita diretta dei produttori di profumi. Ci fermiamo a fare acquisti. Visitiamo anche il museo di un’azienda produttrice di profumi che, a fine percorso, ti fa trovare nella zona di vendita dei suoi prodotti. Terminiamo la nostra breve visita alla città di Grasse col vedere la cattedrale e da lì il panorama sulle collina attorno.

Si parte per l’ultimo tratto: Grasse, Cannes, Italia. Alla sera, verso le 9,30 giungiamo a Novara, alle nostre case, dopo aver percorso 4718 km.
Un bel tratto di strada, un bel giro!

F I N E